Impugnazione del licenziamento

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Perdere il lavoro non è mai piacevole, ma vedersi licenziare ingiustamente lo è ancor di più. Per questo motivo la legge mette a disposizione del lavoratore gli strumenti per far valere le proprie ragioni.

Il licenziamento è illegittimo e può essere impugnato quando non avviene per giusta causa o giustificato motivo, quando viene comunicato oralmente o avviene in alcuni "periodi protetti" (lavoratrice in maternità o a seguito di matrimonio) o è discriminatorio (es. per motivi religiosi o politici).

Quando il lavoratore ha motivo di ritenere illegittimo il licenziamento può impugnarlo personalmente, attraverso l'associazione sindacale o conferendo un mandato all'avvocato. I termini per impugnare il licenziamento sono brevi ed a pena di decadenza. Infatti entro 60 giorni dalla comunicazione formale del licenziamento (si può impugnare anche il licenziamento orale), il lavoratore deve comunicare a mezzo lettera raccomandata A/R o pec la volontà di impugnare il licenziamento (impugnazione stragiudiziale).

Se le parti non trovano l'accordo, il lavoratore deve impugnare giudizialmente il licenziamento con ricorso al Giudice del Lavoro, o in alternativa esperire il tentativo di conciliazione, entro il termine decadenziale di 180 giorni, decorrente dalla comunicazione di impugnazione. 

Quando il licenziamento è dichiarato illegittimo, il datore di lavoro può essere condannato alla reintegra del lavoratore o al pagamento di un'indennità ed al risarcimento del danno, che può essere pari anche a 36 mensilità.

Documentazione necessaria: 

  • Copia del contratto di lavoro; 
  • Comunicazione formale del licenziamento; 
  • Ultima busta paga;
  • Documento d'identità e codice fiscale del lavoratore.

Licenziamento di lavoratore in nero

Anche quando il lavoratore è stato assunto senza regolare contratto di lavoro è possibile impugnare il licenziamento illegittimo (anche avvenuto oralmente). In tal caso, tuttavia, è preliminare provare, nel caso di impugnazione giudiziale, il rapporto di lavoro subordinato. Con l'impugnazione del licenziamento, il lavoratore può, inoltre, richiedere le somme spettanti ai sensi di legge (differenza retributiva, ferie non godute, TFR), non pagate dal datore di lavoro.

Documentazione necessaria

  • Calcolo del consulente del lavoro per le somme spettanti al lavoratore; 
  • Documento d'identità e codice fiscale del lavoratore.

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